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Il mistero del linguaggio

Mi ha colpito, l’estate scorsa, questa citazione di Alan Turing fatta dal prof. Andrea Moro ad una conferenza divulgativa sul linguaggio.

“La domanda originaria, “le macchine possono pensare”, credo sia […] troppo vuota di significato per meritare di essere discussa. Cionondimento, credo che alla fine di questo secolo [il XX, ndr] l’uso delle parole e l’opinione delle persone colte sarà così alterata che si sarà in grado di parlare di macchine che pensano senza aspettarsi di essere contraddetti.

Alan Turing, 1950, citato dal prof. Andrea Moro (minuto 53 della registrazione)

La conferenza, dal titolo “La possibilità di dire “IO”. Il mistero del linguaggio“, è stata per me uno degli stimoli culturali più forti del 2021. Si è svolta al Meeting di Rimini il 20 agosto 2021 alla presenza di un pubblico di 1000 persone e la relativa registrazione ha ricevuto su YouTube oltre 12mila visualizzazioni. Il Meeting di Rimini è un Festival annuale che frequento per allargare ogni volta gli orizzonti, e ne sono ben ripagato.

Torniamo al nostro relatore, del quale più avanti riporto il profilo: cosa ho imparato – tra l’altro – dal prof. Andrea Moro? Che il linguaggio è espressione della nostra struttura neurobiologica e non nasce principalmente per comunicare ma per consentire il pensiero, per consentire alla coscienza di esprimersi. Per consentirmi di dire io.
Pragmaticamente, ne ho tratto la conferma della mia attenzione al collegamento tra le parole ed il pensiero sottostante, ma sono certo che chi si occupa di ricerca, di formazione, di comunicazione, troverà molto stimolanti le riflessioni del prof. Andrea Moro. Consiglio quindi vivamente di guardare la video-registrazione della conferenza che riporto qui sotto.

La possibilità di dire io: il mistero del linguaggio

Relatore: Andrea Moro, Neurolinguista e scrittore, Professore di linguistica generale, Scuola Universitaria Superiore IUSS, Pavia. Introduce Mauro Ceroni, Professore di neurologia, Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento, Università degli Studi di Pavia e Direttore dell’Unità operativa di Neurologia generale, Istituto Neurologico Nazionale IRCCS Mondino di Pavia.

Per cercare di comprendere l’immensità del coraggio di dire io si deve comprendere preliminarmen­te cosa ci dà la possibilità di dire io. Occorre dun­que riflettere sull’unicità del linguaggio umano e su come questo sia espres­sione dell’architet­tura neurobio­logica esclusiva della nostra specie. Si passerà attraverso la scoperta delle lingue “impossibili” per assaporare la libertà che ci è permessa entro i confini di Babele.

Chi è Andrea Moro.

Andrea Moro (1962) è professore ordinario di linguistica generale e Rettore Vicario presso la Scuola Superiore Universitaria IUSS di Pavia, dove ha fondato e ha diretto per sei anni il centro di ricerca in Neurocognizione, Epistemologia e Sintassi Teorica (NEtS).
Studia la teoria della sintassi delle lingue umane e il rapporto tra linguaggio e cervello sia con tecniche di neuroimmagini che elettrofisiologiche. È stato per un decennio professore ordinario presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e professore associato presso l’Università di Bologna. Varie volte visiting scientist presso il MIT e la Harvard University, ha tenuto corsi e seminari in Europa e negli Stati Uniti.
Laureato a Pavia in lettere classiche, studente Fulbright negli Stati Uniti, ha conseguito il dottorato di ricerca in Linguistica presso il consorzio di Padova e il “Diplôme d’études supérieures en théorie de la syntaxe et syntaxe comparative” presso l’Université de Genève.

Foto: Sebastiaan Ter Burg.

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