Daniel Kaneman, docente a Princeton e Premio Nobel per l’economia, ha condotto pionieristici studi sul processo decisionale.
Questa citazione dello psicologo israeliano Daniel Kaneman mi ha aiutato a capire perché ripetiamo gli stessi errori.
Spesso, infatti, diamo una risposta alla domanda sbagliata.
Ad esempio, negli eventi, che sono complessi da organizzare, è facile fare errori di valutazione.
Analizzare gli errori è un modo molto pratico per riconoscere, tra essi, gli errori sistematici e trasformare le osservazioni teoriche in un metodo efficace.
Ecco perché al corso “Progettare eventi efficaci” parliamo anche degli errori da evitare nel progettare gli eventi.
“Quando per esempio sale sul palco un oratore di bell’aspetto e dai modi disinvolti, il pubblico tenderà a giudicare le sue osservazioni più favorevolmente di quanto egli non meriti. La disponibilità di una specifica etichetta diagnostica per questo “bias”, chiamato “effetto alone”, rende più facile prevederlo, riconoscerlo e capirlo”.
Daniel Kaneman, Pensieri lenti, pensieri veloci, Mondadori 2014
Perché l’effetto alone è considerato un errore sistematico? Quali sono i giudizi e le scelte che ci guidano?
Per arrivare ad una comprensione più profonda dei giudizi e delle scelte occorre un vocabolario più ricco di quello che ci è messo a disposizione dal linguaggio quotidiano. In sostanza, ci aspettiamo di riconoscere in un pettegolezzo informato schemi caratteristici degli errori che la gente compie.
Daniel Kaneman, Pensieri lenti, pensieri veloci, Mondadori 2014
Gli errori sistematici sono definiti “bias”, preconcetti che ricorrono in maniera prevedibile in particolari circostanze.
Per ripartire a settembre senza i soliti errori abbiamo ripreso in mano durante l’estate questo classico, ma attualissimo, libro.
E abbiamo scoperto che, negli eventi, l’effetto alone potrebbe giocare a nostro favore.
Come?