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Come individuare il faro nella notte dei big data

Lighthouse
photo credit Alexander Boden

Candidarsi ad un congresso internazionale è come partecipare agli europei di calcio: occorre formare una squadra valida e giocare bene la partita (oltre a sperare in un arbitro galantuomo).

Se abbiamo successo, abbiamo “esportato” il nostro “prodotto-destinazione” all’estero. Con la differenza che è l’acquirente che viaggia per usufruire del “prodotto”.

Quali sono, dal mio punto di osservazione, i due errori da evitare? Pensare di vincere la partita da soli e tralasciare una solida preparazione atletica. Possiamo decidere oggi quali giocatori portare in campo domani per giocare la finalissima? No, evidentemente. Anche nelle candidature per i congressi internazionali occorre un lungo allenamento e una lunga preparazione.

Chi è cosciente di questo sa quanto è utile il database ICCA, che contiene – tra l’altro – oltre 11.000 congressi seriali che visitano a rotazione diversi paesi del mondo (l’Italia è tra le mete preferite) scegliendo alternativamente le capitali o le città universitarie.

Le città italiane più ambite in questo segmento sono, tra l’altro, Roma, Milano, Firenze, Torino, Bologna, Napoli, Venezia, Verona, Padova, Messina, Trento, Bolzano, Pisa, Messina, Palermo…

Parliamo di un segmento del mondo del turismo congressuale che è in crescita costante a livello globale.

Una volta aperto e consultato il database, ad un certo punto sorge la domanda: su quale degli 11.000 congressi è meglio dedicare il mio tempo oggi? C’è ad esempio un congresso di ingegneria che, tradizionalmente, si tiene esclusivamente nelle isole: inutile quindi che una città di terraferma vi si candidi.

La successiva domanda è: chi nella mia città o nei dintorni sarà coinvolto nella prossima edizione? Chi è, in parole povere, il mio potenziale cliente?

Da un punto di vista pratico, si tratta di creare un collegamento tra la propria rubrica di contatti (o software CRM se è ben strutturato) e il database ICCA.

E qui arrivano due notizie, una buona ed una cattiva. Il database ICCA, per motivi di sicurezza, non accetta interrogazioni live (ovvero non è integrabile in altri sistemi). La buona notizia è che è possibile esportare i dati.

Torniamo quindi al punto: voglio capire quale dei miei contatti sta per essere coinvolto nella preparazione di un congresso e proporgli di candidare la sua – e nostra – città. Come?

Devo collegare i dati e fare delle ricerche incrociate. Oppure, assumere uno stuolo di assistenti e fare le ricerche a mano.

Ecco il motivo per cui ho sviluppato Bizmaker® integration tool: un software in cui posso consultare in un contenitore unico sia i dati che via via esporto dal database ICCA sia tutti i dati dei miei contatti.

Presentai Bizmaker® Integration Tool ad un paio di eventi dedicati ai soci ICCA e quindi non è una novità assoluta per chi ha potuto seguire le presentazioni. Ci sono però due importanti aggiornamenti: ora Bizmaker® Integration Tool è aggiornato per integrare i dati del nuovo database ICCA e può importare (e/o aggiornare) simultaneamente tutti gli eventi che via via esportiamo dal database ICCA.

Così riesco a individuare il segnale portante nel mare dei dati, o, tornando alla metafora del titolo, ad individuare il faro nella notte dei big data. 

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